Il Malaparte 2018 a Richard Ford

Per i suoi ventuno anni, il premio caprese si regala un autore americano: Richard Ford, uno dei più talentuosi, sarà in Italia a fine settembre per ritirare il riconoscimento.

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Richard Ford è comunemente riconosciuto come uno degli scrittori americani più brillanti della sua generazione. Autore complesso, è molto amato dai suoi connazionali e anche da numerosi lettori italiani, che da tanti anni lo leggono nelle edizioni del suo editore italiano, Feltrinelli. Tra i più convinti, i giurati del Malaparte, (il presidente Raffaele La Capria, con Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Emanuele Trevi e Marina Valensise, cui da quest’anno si è aggiunto Silvio Perrella), che seguono i suoi romanzi da parecchi anni. Un’attenzione che si è intensificata l’anno scorso, quando è stato pubblicato Tra loro, toccante romanzo dedicato da Ford alla memoria dei suoi genitori.

Il mondo di Ford è quello della migliore tradizione narrativa americana: l’autore è debitore sia dei grandi classici del novecento come Ernest Hemingway o John Steinbeck, sia dei più moderni epigoni come Philip Roth. Un mondo ricco di vitalità, che ricorda da vicino gli scrittori che piacevano anche a Malaparte, nel cui nome da sempre si svolge il premio. Per questo la giuria è stata unanime nell’assegnazione del riconoscimento, che segue di due anni la designazione di un’altra autrice americana di punta, Elizabeth Strout. Due nomi che non sfigurano affatto tra i vincitori degli ultimi sei anni, da quando il Malaparte è ripreso ad opera di Gabriella Buontempo: nomi che includono un’altra americana, Donna Tartt, e quattro scrittori di altri paesi: Emmanuel Carrère, Julian Barnes, Karl Ove Knausgård e Han Kang. Altri autori di grandissimo talento, come Saul Bellow o Isabel Allende, se lo sono aggiudicato negli anni Ottanta e Novanta.

Come sempre, la tre giorni caprese rappresenterà un omaggio alla narrativa del vincitore, che ne discuterà nella tavola rotonda con scrittori e giornalisti italiani prevista per sabato 29 settembre pomeriggio nella sala Consiliare del Comune di Capri. Il tema suggerito da Ford è ‘New intelligence’ and how it finds its way into fiction, su cui il vincitore ha chiaramente posto le basi per il dibattito:

Penso che ci sia “new intelligence” (o new knowledge, nuova conoscenza) quando una storia o un racconto suggeriscono al lettore qualcosa di importante che prima non era conosciuto. Può accadere in molti modi, formali e informali. Ho iniziato a pensarci qualche anno fa, quando ho letto sulla “Paris Review” (nel numero 103) un’intervista a Umberto Eco, dove sostiene che un ‘intellettuale’ è chi crea o scopre nuova conoscenza. Lì ho compreso che in generale negli Stati Uniti gli scrittori non sono considerati intellettuali, mentre in Europa sì. Ma, per quanto mi riguarda, quello che cerco costantemente dalla letteratura è proprio il frutto di intelletto: nuova conoscenza, nuova intelligenza.

Di questo dibatteranno sabato, insieme ai membri della giuria, giornalisti e scrittori, tra cui sono annunciati Mauro Covacich, Diego De Silva, Lorenzo Marone e Pier Luigi Vercesi. Secondo la tradizione, la premiazione ufficiale avverrà l’indomani, domenica 30 settembre alle 11.00, alla Certosa di San Giacomo. Lì il vincitore terrà un discorso.

Il Premio Malaparte si conferma così uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani per personalità internazionali: merito della sua anima, Gabriella Buontempo, che ha fatto rinascere una tradizione di famiglia, nata per iniziativa di sua zia Graziella Lonardi Buontempo, e di Ferrarelle S.p.A., unico sponsor del premio, che ha sposato con entusiasmo il progetto di riportare a Capri il riconoscimento.

“Eccoci qua, con questa tradizione che sono davvero felice di avere ripreso – afferma Gabriella Buontempo – Se mia zia Graziella negli anni Ottanta e Novanta aveva festeggiato 14 vincitori, noi siamo arrivati a quota sette: la metà. Un bel traguardo, soprattutto perché, anno dopo anno, manteniamo alta la qualità del Premio, che era il patrimonio più importante da preservare”.

Per il settimo anno consecutivo, il Premio è supportato da Ferrarelle SpA, che da quando è ripreso il riconoscimento lo ha subito inserito tra le sue più significative iniziative nella Responsabilità Sociale. Commenta Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente Ferrarelle SpA: “Questi 7 anni al sostegno del Malaparte dimostrano quello in cui ho sempre creduto: l’acqua e i libri sono i due veri elementi essenziali alla sopravvivenza dell’uomo. Ad maiora Malaparte!”.

Capri, 18 settembre 2018